Nessuno potrebbe mai immaginare cosa sarebbe stata oggi Moana Pozzi a cinquanta anni suonati (li avrebbe compiuti domani). E forse e' meglio cosi', perche' questa anomala pornostar tutta curve, cervello e classe probabilmente ci avrebbe riservato piu' di una sorpresa. Ma il fenomeno Pozzi una cosa ce la insegna, che l'Italia degli anni Ottanta era del tutto diversa da quella di oggi. Basta andarsi a vedere come un disinvolto quanto istituzionale Pippo Baudo intervistasse senza troppo scomporsi, su Rai1 nel 1994 nel programma Tutti a casa, una Moana Pozzi con scollatura frontale ascellare. Insomma Moana Pozzi, figlia di ricercatore nucleare e di una casalinga di paese in provincia di Alessandria, era una contraddizione in termini: faceva film porno, ma era davvero bella, raffinata e indovinava tutti i congiuntivi.
Nel suo primissimo film hardcore dal titolo 'Valentina, ragazza in calore' del 1981 non era affatto accreditata con il suo nome, ma come Linda Heveret. Motivo? Perche' in quel periodo stava conducendo un programma per bambini, 'Tip Tap Club', su Rai2. Ma una volta scoperta, fece scandalo e fu subito cacciata dalla Rai, non senza pubblicita' per quella che sarebbe diventata da li' a poco un'icona.
Nel 1986, questa volta col suo vero nome, interpreta 'Fantastica Moana' con la regia di Riccardo Schicchi. Seguono poi film come 'Moana calda femmina in calore', 'Moana la bella di giorno', 'Cicciolina e Moana ai mondiali'. Pubblica poi il libro 'La filosofia di Moana' in cui racconta i personaggi famosi con i quali dice di aver avuto rapporti. Viso classico, fianchi stretti, seno abbondante, gambe lunghe e dizione di una che ha studiato e sa quello che dice, la Pozzi sbalordiva sempre di piu' un'Italia ormai pronta ad accettare anche quello che sarebbe accaduto da li' a poco. Ovvero, dopo un programma come L'araba fenice (1988), nel quale la Pozzi compariva semplicemente nuda in qualita' di critica di costume.
Il nostro Paese stava per assistere anche nel 1991 al suo impegno nel Partito dell'Amore, fondato assieme alla collega Cicciolina (alias Ilona Staller). Un personaggio cosi' non poteva che avere anche una morte difficile da decifrare, una morte da leggenda. Scomparsa a soli 33 anni, ufficialmente all'Hotel de Dieu di Lione, il 15 settembre 1994 per carcinoma epatocellulare, si sospetto' subito che le vere cause del suo decesso fossero in realta' dovute all'Aids, vera peste degli anni Novanta. Nel 2004 si arrivo' poi a dire che non era mai davvero morta; nel 2005 la famiglia annuncio' il libro 'Moana, tutta la verita'' sulla vita e, soprattutto, sulla morte dell'attrice. Moana Pozzi, infine, di una cosa aveva davvero molta paura, ''la vecchiaia, il decadimento fisico e la morte''. Tutte cose da lei ribadite piu' volte in diverse occasioni. Una volta, profeticamente, aveva detto con forza alla trasmissione Harem di fronte a una sbigottita Catherine Spaak: ''Io non invecchiero'''
Nel suo primissimo film hardcore dal titolo 'Valentina, ragazza in calore' del 1981 non era affatto accreditata con il suo nome, ma come Linda Heveret. Motivo? Perche' in quel periodo stava conducendo un programma per bambini, 'Tip Tap Club', su Rai2. Ma una volta scoperta, fece scandalo e fu subito cacciata dalla Rai, non senza pubblicita' per quella che sarebbe diventata da li' a poco un'icona.
Nel 1986, questa volta col suo vero nome, interpreta 'Fantastica Moana' con la regia di Riccardo Schicchi. Seguono poi film come 'Moana calda femmina in calore', 'Moana la bella di giorno', 'Cicciolina e Moana ai mondiali'. Pubblica poi il libro 'La filosofia di Moana' in cui racconta i personaggi famosi con i quali dice di aver avuto rapporti. Viso classico, fianchi stretti, seno abbondante, gambe lunghe e dizione di una che ha studiato e sa quello che dice, la Pozzi sbalordiva sempre di piu' un'Italia ormai pronta ad accettare anche quello che sarebbe accaduto da li' a poco. Ovvero, dopo un programma come L'araba fenice (1988), nel quale la Pozzi compariva semplicemente nuda in qualita' di critica di costume.
Il nostro Paese stava per assistere anche nel 1991 al suo impegno nel Partito dell'Amore, fondato assieme alla collega Cicciolina (alias Ilona Staller). Un personaggio cosi' non poteva che avere anche una morte difficile da decifrare, una morte da leggenda. Scomparsa a soli 33 anni, ufficialmente all'Hotel de Dieu di Lione, il 15 settembre 1994 per carcinoma epatocellulare, si sospetto' subito che le vere cause del suo decesso fossero in realta' dovute all'Aids, vera peste degli anni Novanta. Nel 2004 si arrivo' poi a dire che non era mai davvero morta; nel 2005 la famiglia annuncio' il libro 'Moana, tutta la verita'' sulla vita e, soprattutto, sulla morte dell'attrice. Moana Pozzi, infine, di una cosa aveva davvero molta paura, ''la vecchiaia, il decadimento fisico e la morte''. Tutte cose da lei ribadite piu' volte in diverse occasioni. Una volta, profeticamente, aveva detto con forza alla trasmissione Harem di fronte a una sbigottita Catherine Spaak: ''Io non invecchiero'''
Sara Cricetina
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