Belgio, inizi anni sessanta. Rosa Corallo è anche il nome del suo rossetto preferito. Lei ha 27 anni, un bambino, Tommasino, e un marito violento che si chiama Salvo. Si sono trasferiti lì perché, come per tanti uomini del Sud, la miniera è un modo certo per sfuggire alla povertà. Sono arrivati lì da un piccolo paese siciliano. Laggiù Salvo era il più bel ragazzo del paese, ma anche il più ombroso, passionale, imprevedibile. Negli anni Salvo non è cambiato, sempre più possessivo e dispotico, collerico e profondamente maschilista. E di fronte ai maltrattamenti, la famiglia siciliana sceglie l’omertà, quella stessa famiglia dove si consumano e si intrecciano tradimenti e violenze, senza pietà nemmeno per il piccolo figlio, strappato alla madre. Rosa in preda alla disperazione non può resistere al dolore più grande. Rosa Corallo è una tragica storia d’amore a tinte noir che si dispiega tra una Sicilia antica, condita dai ricordi di una infanzia solare e mediterranea, e un freddo paesaggio nordico, fatto di neve, bruma, freddo, baveri alzati e stufe bollenti. Una piccola storia che ci restituisce un capitolo della Storia italiana del dopoguerra.
Quale mistero avvolge la morte dell'aviatore Geo Chàvez, precipitato dopo un volo sulle Alpi piemontesi nel settembre del 1910? E che rapporto ha con il brutale assassinio di Caterina e di Ines Gallardo, madre e figlia, quasi sessant'anni più tardi? E che c'entrano le lotte partigiane e l'amore che unisce Ines al giovane Lodovico Dossi Bastimenti, scomparso all'improvviso nel 1950 all'indomani del loro matrimonio? E in che modo il libraio Andrea Serravalle inciampa in tutti questi enigmi in una torrida giornata di agosto del 2011? L'unico che può rispondere a tante domande è Ferruccio Falsopepe, commissario pugliese trapiantato a Genova. Davanti a lui un'indagine che affonda le sue radici in tutto il Novecento, tra eroi, nazisti, partigiani, traditori, nobili, cospiratori, alto clero, banchieri e società segrete. Fino alla scomparsa di Giorgina, ventenne, ultima donna della dinastia Gallardo. Così, mentre le tessere del puzzle cominciano a ricomporsi, chi legge fa la conoscenza di una galleria di personaggi indimenticabili. Caterina Gallardo, giovane aviatrice e partigiana, meravigliosa e straordinariamente seduttiva. L'ambiguo e sfuggente conte Lionello Dossi Bastimenti. Il libraio Andrea Serravalle, titolare della libreria Maigret, archivio vivente di delitti insoluti. Il pm Silvia Conti, bella, coraggiosa, altera ed elegante. E soprattutto il commissario Falsopepe, burbero capo della Omicidi di Genova, che dietro la scorza rude nasconde un cervello finissimo e un grande cuore.
In un paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. È una piccola libreria dove gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Emilia è cresciuta qui, e tra le pagine di Madame Bovarye una prima edizione di Emma ha imparato che i libri possono anche curare l'anima. È proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita, e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti non tornano, e un uomo d'affari senza scrupoli vorrebbe costruire qui degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore...
È l'estate del 1977 e Cambridge è quasi deserta. Gli studenti di Harvard vanno in vacanza o a fare esperienze di lavoro all'estero, e sono pochi quelli che rimangono nella città oppressa dal gran caldo di luglio. Tra questi c'è un dottorando che si sta preparando per gli esami. È un ebreo di origini egiziane, un outsider nel mondo accademico di una delle università più antiche e prestigiose degli Stati Uniti. Nella suggestiva Harvard Square, punto di riferimento della vita studentesca, c'è un locale dal sapore mediterraneo, il Café Algiers, completamente estraneo all'ambiente pretenzioso che lo circonda. È qui che lo studente fa l'incontro che potrebbe cambiare il corso di tutta la sua vita. Qui conosce Kalashnikov, un tassista tunisino, così soprannominato per la sua parlantina caustica e chiassosa, che non risparmia nessuno: uomini, donne, bianchi, neri, capitalisti, liberali, conservatori... I due, uniti da una lingua comune, il francese, dal profondo senso di sradicamento e dalla nostalgia per le atmosfere dei loro paesi d'origine, diventano inseparabili. Rinviata ogni decisione sul futuro, riempiono le afose giornate di chiacchiere, cibo, vino, caffé, gite al lago e belle donne. Fino a quando non ricomincia il semestre invernale ed entrambi vengono risucchiati dalle loro "vite di sempre", inconciliabilmente diverse.