Quindi? Non resta che lui. E’ scatenato, salta e si dimena ma la voce c’è, sempre perfetta, spinge insomma. Manca quel non-so-che che ti fa “sentire” l’artista quando lo guardi dal vivo, che ti accende un entusiasmo che non può arrivare a più di tanto quando lo ascolti e basta. E’ come se nonostante tutto mancasse il contatto e io, da storica detrattrice dei megaschermi, arrivo a pensare che vederlo più da vicino e seguirne le espressioni del volto sui videowall forse fa effettivamente la differenza. Magari è proprio una semplice questione di abitudine. Però uffa, ridatemi Biagio Antonacci, quello vero, quello che mi aspettavo. Detto fatto. Basta che sparisca un attimo per far ritorno, chitarra a tracolla, con la sua mitica e immancabile camicia bianca e un paio di jeans (e sneakers, niente piedi nudi questa volta) al posto di giacca, pantaloni e scarpe stringate che il concerto cambia. Seduto in mezzo ai fan, esegue in acustico Quanto tempo e ancora e Se è vero che ci sei e da quel momento è tutto una escalation (leggi la scaletta del tour). Sarà che si è liberato dell’ingombrante asta del microfono che fino a poco prima si era trascinato dietro ed è più sciolto nei movimenti, sarà che la nuova mise gli dà dei super poteri come il mantello di Superman, ma finalmente Biagio c’è e fa toccare con mano la sua presenza.
A parte il suo noto sex appeal mirabilmente esaltato ai miei occhi dal nuovo look, non sono solo io, si vede proprio che si sente più a suo agio. Anche gli artisti di strada che intervengono ogni tanto, e che all’inizio erano sembrati troppo a margine, sono nello spettacolo e contribuiscono con piglio circense alla grande festa. Antonacci è inarrestabile, gioca con le canzoni, le stravolge, si diverte facendo cantare il pubblico, inneggia più di una volta alla libertà, sconfinando nella critica della classe dirigente e invitando tutti ad andare a votare alle prossime elezioni per dare volti nuovi alla politica italiana. Il rush finale parte con Liberatemi e va avanti con Pazzo di lei, Se io se lei, Convivendo e la finale Ti dedico tutto, cantata addirittura a luci accese, quasi come se non volesse far terminare la serata, accompagnando fino all’ultimo istante il pubblico, più che può, fino all’uscita. Si dice che l’abito non faccia il monaco. Non ne sono più così convinta.
La scaletta
Vivi l’avventura
Se fosse per sempre
Dimenticarti è poco
Insieme finire
Così presto no
Qui
Lascia stare
Angela
Stanza rosa
Iris
Quanto tempo e ancora
Se è vero che ci sei
Senza un nome
Alessandra
Sognami
Non vivo più senza te
L’evento
Liberatemi
Non è mai stato subito
Chiedimi scusa
Buongiorno bell’anima
Pazzo di lei
Se io se lei
Convivendo
Ti dedico tutto
Se fosse per sempre
Dimenticarti è poco
Insieme finire
Così presto no
Qui
Lascia stare
Angela
Stanza rosa
Iris
Quanto tempo e ancora
Se è vero che ci sei
Senza un nome
Alessandra
Sognami
Non vivo più senza te
L’evento
Liberatemi
Non è mai stato subito
Chiedimi scusa
Buongiorno bell’anima
Pazzo di lei
Se io se lei
Convivendo
Ti dedico tutto
Nessun commento:
Posta un commento