martedì 8 marzo 2011

Arianna...che donna....8 marzo festa della donna


Occhi pesti e capelli scarmigliati non donano a nessuno, questo si sa. Nemmeno ad Arianna, a dire il vero, che mentre sta lì scomposta e affranta sulla riva del mare non è proprio al suo meglio. La nave di Teseo è ormai lontana e con lei quell'ingrato del suo amante ateniese, che ora se ne va alla volta di casa portandosi dietro la sorella di Arianna, Fedra, il cui unico pregio sembra essere quello di un mutismo totale.

Arianna, si diceva, è lì sulla riva a contare le conchiglie e, proprio quando ha deciso che non ne può più, ecco che in lontananza si sente il suono ritmato di tamburelli e di flauti. All'orizzonte, proprio sulla battigia, si affaccia lo spettacolo più strano che Arianna abbia mai visto: un carro enorme, trainato da pantere nere e circondato da donne selvagge e uomini dai piedi di caprone che danzano sempre più veloci.

Il carro si avvicina e ora è possibile scorgere la figura che vi sta sopra immobile, ma la luce che la circonda è così accecante che la nostra povera ragazza abbandonata non può vedere nulla se non un ricciolo arrotolato, le foglie di una ghirlanda e lo sbaffo di una veste di porpora. Chiude gli occhi, perché è impossibile sopportare un chiarore così bianco e assoluto; chiude gli occhi e proprio quando si sta chiedendo se riaprirli o meno, sente un bacio lieve e morbido sulle labbra e il fiato di una carezza lungo la guancia.

Sbatte le ciglia e prova a sbirciare la spiaggia di fronte a sé; prima sente solo una brezza forte, con il profumo di mareggiata, e poi, proprio dove la sabbia finisce e iniziano le onde, vede un giovane uomo con lo sguardo che ride: porta una pelle d'animale come un mantello e un vestito svolazzante di seta. Il giovane sorride, la guarda con intensità e poi le dice: "Arianna, sono il dio Dioniso; ti ho incontrata qui, per caso, in quest'isola disabitata e ho deciso di portarti sull'Olimpo e di farti mia sposa".

Ora, francamente, quante possibilità al mondo ci sono che una di noi incontri per caso, in un posto DESERTO, un uomo così figo da essere persino un dio? E Arianna se ne sta lì, infatti, un po' incerta e dubbiosa, perché, anche se non ha uno specchio, sa benissimo di aver avuto giorni migliori. Le viene voglia di arrotolarsi un po' i capelli con la mano e di sistemare la benda che le trattiene i riccioli, ma poi le manca il coraggio perché Dioniso è lì che la guarda.

Il dio, però, incredibile a dirsi, non è un impostore: le prende la mano e la guida sul suo carro e, di lì, in cima al monte Olimpo dove gli dèi vivono insieme, per l'eternità. Mentre in volo sul carro percorrono pianure, montagne e sorvolano il mare, Dioniso trova persino il tempo di un gesto galante: "Arianna voglio regalarti una corona, ma non una corona qualsiasi: una corona di stelle (la corona boreale!)".

Caspita nemmeno in Colazione da Tiffany si era vista una cosa così schiccosa! Arianna, molto più sicura di sé, accoglie il dono con un sorriso misurato e prende posto sull'Olimpo, insieme alle divinità. Un giorno, mentre è seduta su un trono d'oro, guarda giù sulla terra degli uomini e vede Teseo e il palazzo ateniese dove lui vive ormai con la sorella Fedra…

Fedra però non sembra più la timida e innocua creatura di un tempo; si è presa una bella sbandata per il figlio di primo letto di Teseo, Ippolito. Peccato, ridacchia Arianna fra sé, peccato che non abbiano alla fine trovato la felicità… insieme. Sul viso coronato dalla ghirlanda di stelle le spunta un sorriso, non proprio innocente…

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